Un’inchiesta condotta con metodi statistici, ad opera di un’agenzia specializzata, è stata condotta al fine di valutare la scuola pubblica ticinese. Si tratta, evidentemente, di un settore fondamentale per la vita e la crescita civile del Cantone: il futuro del Paese dipende in gran parte dal livello di educazione e d’istruzione che la scuola sarà in grado di fornire alle nuove generazioni. Tale livello è adeguato, sia per quanto concerne l’acquisizione di regole salde di condotta civile, sia per quanto riguarda le conoscenze e le competenze sviluppate nel corso degli studi? Ci sono problemi o disfunzioni alle quali occorre porre rimedio? A questi quesiti di fondo si vorrebbe tentare di dare qualche risposta fondata su dati conoscitivi rilevati oggettivamente.
È probabile che il cittadino ticinese abbia in genere un’idea vaga e imprecisa della sua scuola. Si conoscono i dati ufficiali – il numero degli allievi, la loro distribuzione nelle scuole di vario ordine e grado, la composizione del corpo insegnante ecc. – ma assai meno precisa è la percezione che se ne ha, sia per chi vive l’esperienza scolastica dall’interno, sia da parte di chi ne sente solo parlare. Ecco perché un’indagine seria e accurata, che dia un’immagine più rigorosa e dettagliata della realtà scolastica ticinese, ci è sembrata senz’altro opportuna.
Nessun serio problema è segnalato dall’autorità scolastica, e c’è da rallegrarsene – se il silenzio corrisponde al vero. Tuttavia vi sono segnali (e si fanno sempre più frequenti) che indicano un malessere e un disagio, difficilmente quantificabili, che serpeggiano tra genitori, docenti e studenti: di tali segnali ne abbiamo raccolto alcuni – quelli resi pubblici attraverso lettere e interventi apparsi su giornali ticinesi. Essi non costituiscono, beninteso, una valutazione oggettiva, ma sono pur sempre un sintomo di patologia da non sottovalutare. Le voci ufficiali del DECS presentano una realtà scolastica largamente positiva e tendono a minimizzarne le disfunzioni, quando queste emergono agli occhi dell’opinione pubblica: ed è possibile – e sperabile – che queste voci ufficiali corrispondano pienamente alla situazione effettiva. Ma gli interventi che qui riportiamo segnalano, per lo meno, l’esistenza di problemi: quanto profondi e quanto diffusi, è impossibile dire. E però meritano attenzione. Qui cominciamo, dunque, col fornire una documentazione che solleva molti interrogativi; nel corso dei prossimi mesi speriamo di poter smentire o convalidare, sulla base di rilevamenti oggettivi, le denunce che riproduciamo.
Per agevolare la consultazione di questi interventi (che qui riportiamo in ordine cronologico, secondo la data di pubblicazione) li abbiamo ripartiti in sei temi principali, che sono
- La qualità dell’insegnamento / apprendimento
- Il reclutamento e la formazione del personale docente
- La pratica educativa: valori, norme, comportamenti
- La valorizzazione delle risorse degli allievi
- Orientamento scolastico e professionale
- L’ordinamento scolastico in generale
Ci auguriamo che questo materiale possa focalizzare l’attenzione pubblica sulla scuola ticinese e possa suscitare dibattiti volta a migliorarla. Chiunque volesse contribuire ad arricchire tale dibattito sulle base di sue esperienze e riflessioni personali può inviare i suoi interventi tramite il formulario al seguente indirizzo:
Segnalazione e/o contributi al tema.
Per parte sua, l’ASCSI ha condotto l’indagine conoscitiva della quale si è detto. Sulla base dei risultati ottenuti questo tema potrà essere ripreso e approfondito; e si spera che ne derivino indicazioni utili per rendere la nostra istituzione scolastica sempre più utile ed efficace per il futuro del Cantone.