La scuola, il lavoro e l’orientamento

Ormai sono adulta, ho fatto delle scel­te cercando di fare qualcosa che fosse adatto a me, svolgo una professione che mi piace perché soddisfa le mie esigen­ze su tutti i fronti. Quando l’ho scelta c’erano anche le possibilità per svolger­la, e non è poco. Chiaramente, al gior­no d’oggi, avere un buon impiego è un lusso che in pochi possono permetter­si ed è buona cosa tenerselo stretto. Quando andavo alle Medie, c’era l’orien­tatore professionale che doveva aiutar­ci a scegliere la strada giusta per rag­giungere la meta: una professione adat­ta a noi. Chi di voi, ha realizzato il sogno di quando aveva 14 anni? Io no. L’ho ca­pito a distanza di vent’anni. Ho sempre avuto una grande passione e così ho cer­cato il sito dell’orientamento scolastico e professionale nel quale, se si ha già una mezza idea di ciò che si desidera fare, in un attimo si trovano scuole e corsi. Un ottimo spunto anche per chi ha dubbi (lo consiglio vivamente!). Unica pecca: vengono proposte tutte le scuole esi­stenti con l’elevatissimo rischio che do­po 3 o 4 anni di studio, l’unica meta che si raggiunge è l’Ufficio di collocamento. Sappiamo tutti che ci sono settori satu­ri e settori che al contrario hanno biso­gno di personale: perché questi centri di orientamento non indirizzano fin da subito, i giovani o chiunque voglia ri­qualificarsi, a scegliere una formazione che dia garanzie per il futuro? Le diffi­coltà ci saranno sempre di questi tem­pi, ma se si valutasse bene (facendosi aiutare) prima di scegliere un indirizzo scolastico, io credo che avremmo qual­che disoccupato in meno. Per il resto, confidiamo nella politica affinché le aziende assumano prima noi svizzeri e poi i nostri vicini di casa.

Articolo Corriere del Ticino, 19 ottobre 2011 
di Mara Grisoni, Vacallo