Secondo la federazione delle imprese svizzere le conoscenze dei giovani svizzeri in queste materie di base dopo il curriculum di studi obbligatorio sono insufficienti.
I ragazzi svizzeri durante la scuola obbligatoria non acquisiscono conoscenze sufficienti in matematica e nella lingua della loro regione. Lo ha denunciato ieri Economiesuisse, che chiede miglioramenti mirati.
«Per l’economia svizzera è essenziale che la scuola dell’obbligo sia di eccellente qualità. Le basi devono essere gettate correttamente nell’infanzia, affinché i giovani possano utilizzare il proprio talento al meglio durante l’apprendistato o il liceo, e in seguito nel mondo del lavoro», ha reso noto la Federazione delle imprese svizzere (Economiesuisse) in un comunicato.
L’organizzazione, in collaborazione con alcune camere di commercio e dell’industria cantonali, ha realizzato un’inchiesta attraverso Internet presso capi d’impresa e responsabili di tirocini.
Stando alla sintesi delle 771 risposte raccolte, la prima lingua e la matematica, che secondo gli intervistati costituiscono le materie principali, sono padroneggiate in modo insufficiente da circa il 70% degli apprendisti: un dato giudicato «preoccupante» da Rudolf Minsch, membro della direzione e capo economista presso Economiesuisse, citato nel comunicato.
Per la Federazione la scuola obbligatoria, oltre a matematica e lingua del posto, deve darsi quale obiettivo la crescita di «competenze non cognitive come la motivazione e la disciplina».
È pure necessario rafforzare l’interesse dei giovani per le materie tecniche e scientifiche. Secondo Marco Ettisberger, segretario della Camera di commercio e dell’Associazione degli imprenditori dei Grigioni, «le scienze naturali e le materie tecniche sono fondamentali per l’innovazione in Svizzera».
Secondo Economiesuisse inoltre l’insegnamento obbligatorio deve fissare delle priorità piuttosto che dedicarsi a tutto.
L’organizzazione economica ricorda inoltre che una concorrenza efficace tra istituti scolastici può essere realizzata solo attraverso la trasparenza e il confronto dell’insegnamento.
È soprattutto per questo che Economiesuisse sostiene l’accordo intercantonale sull’armonizzazione della scuola obbligatoria (concordato HarmoS).
Dal punto di vista dell’economia il monitoraggio della formazione, voluto dalla stessa Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione, è essenziale.
Articolo nel Corriere del Ticino
del 23.06.2010